Una piccola sala cinematografica. Un piccolo spazio, con poltroncine comode in cui condividere commenti di spettatori abituali e non, del tutto soggettivi, personali, assolutamenti non professionali sul mondo del cinema. Solo un pò di momenti di cinema.

mercoledì 29 febbraio 2012

. . . Seconda stella a destra . . .

Terzo giorno di reclusione. Il che per me, che amo l'arietta frizzante tra i capelli, il sole ( un pò meno i pollini e i germi di questo maledettissimo periodo ) è tremendo perchè vivo di contatti umani , vivo di gente . E quando non lo faccio divento come una piantina secca . 
Equivale a dire : pessimismo e fastidio .
Il tutto aggiunto al fatto che stamattina mi sono bruciata con la pentolina per farmi del thè , intrappato un mignolino del piede o meglio " mellino " nella gamba del tavolo di legno , acceso la tv  e trovato uno speciale sul Grande Fratello ( nooooooooooo!!!!) . . . dulcis in fundo , ho intrapreso una lotta di sguardi , di scatti nervosi e di fuggi fuggi con un ragnetto delle dimensioni di un'arachide di cui io , da cuore impavido quale sono , ho una paura sconfinata .
La tachipirina e il thè verde di questi giorni , unitamente alla mia mentalità già di per sè psichedelica mi ha portata a spaparanzarmi davanti alla visione di alcuni film , tutti incentrati su un unico personaggio : Peter Pan. 

Sarà che ho sempre avuto la convinzione che fosse estremamente sano conservare un pò di lato infantile anche nella fase adulta (del tipo che leggo ancora Topolino , mi piace andare sull ' altalena , mangiare lo zucchero filato e guardare i cartoni vecchi e nuovi della Disney ) ma io ho sempre amato moltissimo la favola di Peter Pan.

Il primo film è un pò più " drammatico " : Neverland , un sogno per la vita. Il film, del 2004 , diretto da Marc Foster ( per chi non si ricordasse chi è , è il regista di " Apocalipse Now " e " Quantum of Solace " ventiduesimo capitolo sulla interminabile saga di 007 , James Bond ) racconta non tanto la favola di Peter Pan ma come questa venne pensata, scritta e realizzata a teatro.
Trae spunto dalla pièce teatrale di Allan Knee " The who was Peter Pan " e dalla reale storia dello scrittore di Peter Pan , James James Matthew Barrie , scrittore teatrale ( Jhonny Depp ) , che si trova in un periodo particolarmente non baciato dalla fortuna , lavorativamente e affettivamente parlando .
Quando incontra la famiglia Davies , composta da quattro belli e intelligenti ragazzini e dalla loro mamma , Sylvia ( Kate Winslet ) la sua vita cambia completamente .
Nonostante le malelingue e le dicerie sul loro conto, a Barrie la compagnia dell ' intera famiglia e della fantasiosa e attraente Sylvia serve come stimolo per dar vita alla sua fantasia repressa da uno stile di vita monotono e una moglie con una mentalità incasellata in modelli di vita sociali ben precisi che lo costringe a vivere secondo i suoi schemi .
Così , tra giornate trascorse al parco con i piccoli Davies a giocare ai pirati , agli indiani , ad immaginare sirene e bambini sperduti , riesce a dar vita alla storia del ragazzino che non voleva crescere , scappato su un ' isola che non c ' è , seconda stella a destra .
" Finding Neverland " , così è il titolo originale ( molto meglio della traduzione italiana " un sogno per la vita " ) conquista per la sregolatezza dei momenti che il protagonista trascorre con la famiglia Davies , a suon di giochi e fantasie . Messa a paragone con altri suoi film in cui il risultato della sua presenza è stato qualcosa di spettacolare, l'interpretazione di Jhonny Depp non è insuperabile ma sicuramente ottima ; mentre Kate Winslet , bhè . . . io la trovo sempre magnifica.
Voto : 8
Un film di Marc Foster. Con Jhonny Depp, Kate Winslet , Julie Christie , Dustin Hoffman , Nick Roud . 

"Quando il primo bambino rise, la sua risata si infranse in mille e mille piccoli pezzi, che si dispersero scintillando per tutto il mondo: così nacquero le fate . " ( Peter Davies )

Il secondo film , lo preferisco al primo . Ha una connotazione un pò meno drammatica e un pò più sognante, fantasiosa , cosa che calza a pennello per la storia di Peter Pan benchè qui si parli del dopo l ' isola che non c ' è : " Hook - Capitan Uncino "  ( 1991 ) .
Troviamo infatti un Peter adulto , che ha completamente scordato di essere stato il famoso ragazzo volante , capitano dei bambini sperduti.

Peter Banny ( Robin Williams ) , quarantenne avvoccato di successo , trascura completamente sua moglie e i suoi due figli , per dedicarsi solo al lavoro .
Durante la visita da nonna Wendy , sua madre adottiva , i figli di Peter verranno rapiti dal suo acerrimo nemico, Capitan Uncino ( dall ' inglese Hook ) . Peter , con l'aiuto di una sexy campanellino interpretata da una minuscola Julia Roberts , dovrà cercare di recuperare la memoria , tornando sull ' Isola che non c ' è , riacquistando la capacità di volare , combattere , esultare e riportare a casa i suoi bimbi .
Incredibile e da non sottovalutare la somiglianza tra i reali personaggi di Capitan Uncino e Spugna , così come disegnati nel cartone della Disney del 1953 , e gli attori che li interpretano rispettivamente Dustin Hoffman , alla sua seconda interpretazione in un film basato su questo personaggio ( e qui divino ! ) e Bob Hoskins , meglio noto nei panni dell ' investigatore in " Chi ha incastrato Roger Rabbit ? ".

Il film , rispetto al previsto e alla produzione ( 80 milioni di dollari ) , è stato un pò un flop .
Io non riesco a criticarlo .
In primo a luogo perchè il regista è Steven Spielberg ( applausiiiii ! ! ! ) .
Lui in questi anni di grandiosa carriera , si è acquisito il diritto di essere sempre apprezzato e seguito , almeno dalla sottoscritta . Un pò come " finchè morte non ci separi ", insomma  .
In secondo luogo ricordo benissimo la prima volta in cui vidi il film : ero piccolina , eppure durante i titoli di coda mi sentivo carica di energia , di voglia di fare fantasie , di volare .
Quando un film mi lascia così tanto , che sia stato più o meno seguito ai botteghini , a me interessa poco .
Quindi , lasciamoci andare a un bel 8.5 e al trailer originale !

Un film di Steven Spielberg. Con Robin Williams, Dustin Hoffman , Julia Roberts, Bob Hoskins , Maggie Smith .




martedì 28 febbraio 2012

... and the ozgar goez du...

Il titolo non è un accidentale tentativo di apparire come originali e moderni.
Sono a casa con la febbre da ben due giorni. Ieri mattina , accoccolata sul divano con la mia calda copertina ( e una marea di kleenex ) , mi sono spupazzata le 6 ore della cerimonia degli Academy Awards 2012, nel momento dell'apertura della prima busta, è stato proprio quello il suono distorto da raffreddore e influenza che mi è uscito: " And the ozgar goez du . . . "

Bando al mio solito umorismo , peggiorato da una condizione malaticcia, a far padrone alla cerimonia degli Oscar, condotti da Billy Crystal ( l ' attore del mio precedente articolo " Harry ti presento Sally " ) quest'anno è stata la Francia con il film " The Artist " che ha vinto ben 5 Oscar per miglior film ; miglior regia grazie al talentuoso regista francese di origini lituane Michel Hazanavicius ; miglior attore protagonista con l'interpretazione assoluta di Jean Dujardin ; miglior colonna sonora e miglior costumi.
Il film, che a vederlo sembra essere un film dell'inizio del 1900, è una pellicola in bianco e nero che ha riportato in auge il fascino e l'importanza del cinema muto.

Singolare che nel giro di due anni siano stati a vincere l'Oscar prima " Il discorso del Re", un film di un re balbuziente con difficoltà ad esprimersi e l'anno successivo un film muto. Entrambi europei.

" Midnight in Paris " ( ancora Francia ! ) di Woody Allen si aggiudica il premio alla miglior sceneggiatura originale.

Nuovo trionfo invece per gli sceneggiatori italiani ( e coniugi ) Dante Ferretti e Franscesca Lo Schiavo che dopo quello per la scenografia e costumi di " The Queen " , hanno portato a casa un altro Oscar per la scenografia del film " Hugo Cabret " di Martin Scorsese ( che ho visto e che non mi ha fatto impazzire . . .  sorry Martin ! )

Degno di nota il premio come miglior documentario a " Saving the face " , racconto di un regista pakistano ( Sharmeen Obeid ) che mostra al mondo il dramma delle donne pakistane con il viso sfregiato dall'acido che i mariti gettano sui loro volti .
E forse è questo il premio più significativo. Perchè oltre ad essere un riconoscimento a livello mondiale, ha mostrato a tutti, in un momento in cui si premiava la finzione , una tremenda realtà, costringendo tutti per un attimo, a riportare i piedi a terra e a ricordarci che nel mondo accadono cose ignobili che nessuno mai dovrebbe vivere.

L'ultimo mio plauso và a un'attrice che adoro con tutta la mia anima : Meryl Streep.
Con ben 14 nomination nell'arco di tutta la sua carriera artistica, 3 Oscar vinti per "Kramer contro Kramer" , " La scelta di Sophie " e quest'anno " The Iron Lady " , la pellicola sull'intramontabile dama di ferro primo ministro britannico , Margaret Tatcher .
Si è presentata sul palco commossa, con uno stile quasi da antidiva, semplice, con le sue rughette e la sua insuperabile simpatia.

In tutto questo giro di premiazioni di film europei e non , l' Italia forse dovrebbe fare una riflessione.
Basta con film comici - idioti. Non abbiamo bisogno di mettere in mostra belle donne con tette e tutto di fuori per essere comici , nè rappresentare storie banali di matrimoni finiti male e tradimenti.
Basta con i film sulla mafia. Lo sappiamo che c'è. E cheppalle.
Basta con rievocazioni storiche. Sappiamo anche che qui c'è stata la guerra. Benigni ne ha dato un bellissimo esempio con la sua " La vita è bella " che non si potrà più emulare e avrebbe potuto così ( oltretutto vincendo un Oscar ! ) segnare la fine di un triste capitolo italiano.
Ora bisognerebbe riuscire a riaprirne un altro, puntando di più sulla fantasia.
E se l' Italia è il paese delle donne, mafia e pizza e sui primi due ne abbiamo i cosiddetti pieni di veder dei film, bhè allora che qualche esilarante sceneggiatore si inventi un bel film sulla pizza ! Almeno sarebbe qualcosa di nuovo, e succulento.

Quindi . . . non ci rimane che aspettare gli Oscar 2013 !

That's all folks!






mercoledì 15 febbraio 2012

Piacere: insonnia !

Mi metto a letto, stanca morta dopo la stressante giornata lavorativa con i postumi di una semi-incazzatura perchè la squadra di basket per cui tifo ha nuovamente perso, convinta che non appena toccherò il cuscino, cadrò in un sonno profondo fino al triste suono della sveglia mattutina.
Invece, gli occhi spalancati come quelli di un gufo notturno, a fissare il soffitto. Accidenti. Detesto questi momenti quando senti che il fisico ha realmente un gran bisogno di riposarsi ma il tuo cervello no, deve fare il bastian contrario! Conosco 3 semplici metodi che mi agevolano un sonno profondo: 1- lettura 2-sesso 3-scrivere . Quindi, 3: scrivere. AHIMè ! :-D
E poi mi viene in mente un ultimo e quarto metodo: accendere la tv in cerca di qualche canale che trasmetta qualcosa di noiosissimo . . . non so, un documentario sulla vita riproduttiva delle formiche alate (cit. L.M.), un'intervista al creatore di Hello Kitty o . . . ringraziare ogni tanto di avere un abbonamento al pacchetto cinema e che in in quell'esatto momento in cui gli occhi si stanno socchiudendo . . . Harry ti presento Sally.
Ma quanto adoro questo film ? ? ! Mi diverte, mi rilassa, mi fa riflettere e crescere ogni volta che lo rivedo!
La trama in sè non spicca per originalità ma grazie all'interpretazione di Billy Crystal (Harry) e Meg Ryan (Sally), questo è diventato uno dei film comico-romantici più apprezzati del panorama cinematografico internazionale.
Nel giro di una decina d'anni Harry e Sally si conoscono e si incontrano per tre volte. In tutte le occasioni Harry, che non crede nell'amicizia tra uomo e donna, ci prova platealmente con la bella bionda Sally . . . ma i suoi tentativi di conquista per un motivo o per un altro, non vanno mai a buon fine. Finchè i due non diventano davvero amici. Migliori amici. E poi, inevitabilmente, più che amici.
Sarà poi difficile per entrambi capire cosa si cela sotto la loro amicizia e imparare a gestire il rapporto.
Questo film è il tipico caso di commedia romantica degli anni '80 che a differenza di altre, tende a non scadere mai troppo nel banale romanticismo. Certo, c'è quel pizzico di "la vie en rose" ma anche irriverenza, cinismo e verità. Come non scordare la scena in cui Sally dimostra ad Harry che le donne fingono con grande maestria di raggiungere l'orgasmo, simulandone uno nel mezzo di un ristorante, sotto gli occhi di tutti. E la battuta successiva della donna accanto al loro tavolo che chiama il cameriere e chiede : "Mi porti quello che ha ordinato la signorina".
Sarà che mi ci rivedo un pò in lei . . .  nello stesso modo con ferite e sbagli da lasciarsi alle spalle, e la voglia di capire che l'amore non fa schifo, non è per gli "sfigati" e , soprattutto, che è necessario ed è bello lasciarsi di nuovo andare con qualcuno che si ama. E che ricambia (ovvio!:-D)
Trovo, poi, geniale la realizzazione degli intermezzi tra una scena e l'altra dedicati alle interviste di giovani, strambe e vecchie coppie su come è iniziato il loro amore.
Insomma, non tutte le storie d'amore vanno a buon fine. Ma meno male che ci sono i film.
Voto: 7 , 5
Godetevi la scena qui sotto . . . (indovinata scelta di parole, haha! ) e . . .
Buonanotte! :-)

"è che quando decidi che vuoi passare il resto della tua vita con qualcuno speri che il resto della tua vita cominci il prima possibile" - Harry - 


Harry ti presento Sally (1989) : di Rob Reiner. Con Meg Ryan, Billy Crystal, Carrie Fisher, Bruno Kirby, Lisa Jane Persky

lunedì 13 febbraio 2012

Serata romana

..Sono vivaaaaa!!
Mi sono solo lasciata sommergere da mille pensieri-impegni-progetti e sono stata destata da un attento lettore che mi ha ricordato che non pubblicavo da un pò (...sarà mica stato in panico da mancanza di titoli di film??!! ;-D).
Non che sia cambiato molto in questi giorni di mia assenza, a parte un paio di scivoloni plateali sulla coltre di ghiaccio che ancora ricopre tristemente il terreno e il "progettino" di cercare casa. Ohssì!! Già me la vedo con la camera da letto trasformata in zona sala cinematografica, dolby surround, poltroncine rosse, porta bibita, proiettore e macchina pop-corn professionale. Tutto ciò incastrato in un monolocale. Ovvio. A-haaa...

Stasera tornando a casa dopo il lavoro, in macchina, la mia mente ha passato in rassegna la partita della Roma (. . .bah, chissà perchè ! ! :-D )- Romacapitale italiana del cinema - film - attore romano che adoro: Alberto Sordi ! ! !
Voilà . . .eccole . . . le migliori scene de "Il marchese del Grillo" si proiettano automaticamente sul finestrino della mia piccola vettura tutta gelata e mi fanno ridere esattamente come la prima volta in cui ho visto il film.
Dedichiamo quindi la serata a rendere omaggio a questo attore di proporzioni galattiche che ha fatto divertire generazioni intere di italiani. E qualcosa mi dice che appena qualcuno avrà occasione di leggere questo pezzo "romano" , mi farà virtualmente scoccare un bacio :-)
"Il marchese del Grillo" è un film nientepopodimenoche del regista-maestro Mario Monicelli, scomparso nel 2010.
Il film è ambientato nella Roma del 1800, che vive sotto la minaccia delle incursioni napoleoniche. Il marchese Onofrio del Grillo ( Alberto Sordi ), è una guardia nobile dello stato papale che vive nel lusso, nell'ozio totale, e si nutre di bettole e scherzi.
La sua vita trascorre tranquilla e spensierata in una presa in giro nei confronti di servi, papi, mendicanti (indimenticabile la scena con la vecchia "strega" di cui posterò un video alla fine ! ) finchè, anche qui, si intrufola l'amore: una bella e giovane attrice, che lo scombussola a tal punto da iniziare a fargli pensare di lasciare la sua amata Roma per Parigi. 
Nel frattempo però Napoleone riesce a invadere Roma e ad entrare nello Stato Pontificio . . .
Monicelli prende ispirazione da una figura aristocratica realmente esistita per beffeggiare, senza mai cadere nel banale e nell'offensivo, le caste privilegiate dell'epoca. Tante sono ancora le domande su chi fosse in realtà il marchese; certo è che la famiglia del Grillo, all'inizio del XIX secolo, era una delle più importanti della capitale tant'è che esiste ancora una via a loro intitolata, che si trova proprio a ridosso dei fori imperiali, tra il Quirinale e Via Cavour.
Degna di nota l'interpretazione di Paolo Stoppa che veste i panni di Pio VII e i momenti canori di Alberto Sordi, che sottolineano la connotazione goliardica e buffa del film.  
Con film comici di questo genere c'è davvero di andar fieri del nostro cinema italiano . . . cosa che ahimè non si può altrettanto dire per la generazione del "Natale a . . ." ma come diceva un mio lontano antenato latino : de gustibus . . . oppure, detta alla maniera più recente ( e a me più vicina ) del marchese del Grillo :
" Me dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo ! "

Voto: 8,5

Il Marchese del Grillo ( 1981 ) : di Mario Monicelli. Con Alberto Sordi , Caroline Berg, Andrea Bevilacqua , Flavio Bucci , Giorgio Gobbi.