Puff. Eccomi. Sì lo so, manco da mesi. Non regge la scusa della casetta nuova, nè del lavoro impegnativo o della vita frenetica.
Semplicemente mi sono ritrovata in un momento di cambiamenti, turbamenti e credo (l'ho realizzato giusto un paio di giorni fa, come per incanto) di essere uscita da un bel perioduccio di merda.
Le parolacce al cinema, da spettatori, non si dicono a meno che non si guardi un film di Neri Parenti &co. che ,personalmente, mi fa tanto incavolare per la bassezza del cinema italiano da portarmi a pensare qualsiasi parola non inclusa nel galateo... ma questa volta, concedetemela.
Fatto sta che ho deciso di riprendere tutto lì da dove ho lasciato a cominciare da questo piccolo spazio cinematografico.
Stasera si apre il TFF (Torino Film Festival), 30° edizione.. nonostante la decisone del regista Ken Loach che si è rifiutato di ritirare il Gran Premio Torino per solidarietà nei confronti dei lavoratori della cooperative che pulisce e sistema il Museo del Cinema, suscitando così gran scalpore.
Ci saranno già tanti blog, sicuramente più esperti, lessicalmente più interessanti del mio che ne parleranno.
Quindi, invito torinesi e cittadini limitrofi a farci una capatina e rimango nel tema incanto e magia.
Stasera ho voglia di parlare di un classico, che è diventato il film domenicale mio e della mia dolce metà (lui non li aveva mai visti e quando ho saputo ho cercato di riparare subito il danno:-D): Harry Potter.
Harry Potter, vive a Londra ospitato dagli zii e che poco lo sopportano per i suoi legami di sangue e per i suoi poteri magici. Già, perchè Harry è un maghetto che scopre di esserlo alla vigilia del undicesimo compleanno e di dover quindi andare a scuola di magia, nell'enorme castello di Hogwarts, lasciando così per 9 mesi all'anno il mondo dei babbani (poveri, piccoli uomini normalissimi che per pulire casa usano scopa e piumino e non una bacchetta).
Harry nel mondo dei maghi è visto come un mito, perché unico sopravvissuto durante il periodo in cui un certo mago malvagio, di cui proprio i suoi genitori ne sono stati vittime.
Nei primi quattro film ben viene espressa la paura tangibile di esprimere il nome di questo potente e oscuro mago, Lord Voldemort.
L'unico segno dello scontro tra Harry e Voldemort (Haha, eh già e io lo dico, toh!) è una cicatrice che il ragazzo riporta sulla fronte.
Nel corso degli anni Harry stringe un rapporto di forte amicizia con Ron, mago dai capelli rossi ed Hermione, una maga nata da genitori "babbani" ma molto dotata e altri studenti che giocheranno chi più e chi meno ruoli importanti.
Degno di nota è il preside della scuola, Professor Silente, che ben conscio dell'importanza di Harry Potter e della sua tenacia lo sorveglia, lo guida, lo educa e lo consiglia come un padre.
Tutta la saga gira intorno alla lotta tra bene e male, rappresentata da Harry e compagni VS. Voldemort e cattivoni, chiamati "Mangiamorte".
Nei film, e ancor prima nei libri, si amalgano magistralmete alcuni aspetti della vita "babbana" come la vita a scuola, gli scontri con i compagni, le invidie, i litigi e i primi amori con elementi vecchi e nuovi della magia: maghi che usano scope per volare e giocare a "Quidditch", il gioco di squadre più popolare a Hogwarts, code di topo per fabbricare pozioni, lupi mannari, gufi che consegnano posta o ancora giornali locali con figure che si animano, scale di pietra che si muovono a loro piacimento.
Dal primo libro e film, all'ultimo, Harry Potter cresce, sbaglia, cambia, così come diventano più complessi i film per trama, sceneggiatura, luci e colori. Sembra quasi che il tutto sia creato per accompagnare una persona dal momento dell'adolescenza, nel primo film, al momento in cui sarà quasi adulto, circa sette anni dopo con lo scontro finale. Perchè c'è sempre uno scontro finale nelle storie di lotta tra bene e male ma questo film (e ancora prima ovviamente, i libri) non danno nulla per scontato nè lasciato al caso.
Harry Potter riesce a coinvolgere spettatori di ogni età ed è questa la sua forza: riuscire a far sognare chi aveva, per carattere o abitudine, dimenticato di circondarsi nella vita di un pizzico di magia.
Harry Potter: (registi vari). Con Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, John Cleese, Richard Harris.
Harry Potter e la Pietra filosofale
Harry Potter e la Camera dei Segreti
Harry Potter e il Prigioniero di Hazkaban
Harry Potter e il Calice di Fuoco
Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Harry Potter e il Principe Mezzosangue
Harry Potter e i Doni della Morte (parte1a e parte 2a)
Hagrid: "Tu sei un mago Harry!"
Harry: "Io sono cosa?"
Una piccola sala cinematografica. Un piccolo spazio, con poltroncine comode in cui condividere commenti di spettatori abituali e non, del tutto soggettivi, personali, assolutamenti non professionali sul mondo del cinema. Solo un pò di momenti di cinema.
venerdì 23 novembre 2012
lunedì 14 maggio 2012
chiedo scusa : mi sono persa all ' Ikea
Chiedo perdono ai miei pochi ma ottimi lettori per la mia prolungata e silenziosa assenza.
Ebbene sì , sono stata inghiottita dall' Ikea per circa due mesi.
Dopo infiniti giri , prove divani e letti , trasporto dei mobili e imprecazioni , finalmente la casetta è pronta.
Per anni ho sognato di sedermi sul mio balcone, baciata dai raggi di sole, con una sigaretta in mano, a scrivere di cinema col mio pc, sulla falsa riga di un Baudelaire al femminile, una poetessa dannata che lasciava andare i pensieri sullo schermo nella tranquillità totale del suo piccolo appartamento.
Il sole non c'è e io non fumo ma . . . cacchio, sono sul mio balcone a godermi questo momento. CE L ' HO FATTA ! Ho un mio appartamento in cui dar vita alle mie pazzie artistiche. E ho anche una fantastica collezione di brugole che Ikea gentilmente mi ha consegnato in ogni santissimo pacchettino.
Come per le migliori cerimonie di premiazione , dedico un piccolo spazio all ' uomo più spettacolare e proteico che potessi mai incontrare senza il quale portare per due piani di scale la cucina intera , il letto e dipingere pareti alte 3 metri , sarebbe stato molto più complesso. Non posso rivelarne il nome perchè rischierei il linciaggio ma siccome ne parlo spesso ho deciso di dargli un soprannome : Mister Sgnappao ( che è decisamente più figo del " Big " di Carrie Bradshaw di Sex and the City ! )
L'altra settimana , nella mia prima settimana di ambientazione nella casettina , Mr. Sgnappao ed io abbiamo deciso di andare al cinema a vedere " To Rome with Love "di Woody Allen .
Premetto di adorare la sua ironia e la disconnessione di un filo logico ma questo film supera la sua normale illogicità .
Il film narra di quattro storie di sentimenti e passione , completamente differenti l'una dall'altra.
Ci sono Jack e Sally , una coppia di studenti americani che vivono a Roma e che fanno posto all ' amica di lei , Monica, un ' attrice seducente e provocante .
Hayley è una giovane americana che in vacanza si innamora di un italiano , Michelangelo. A breve i due decidono di capitolare a nozze e di fare le reciproche presentazioni dei genitori (Woody Allen e Judy Davis , genitori americani )
A Roma approda anche una giovane coppia di Pordenone , in cerca di lavoro e fortuna nella capitale italiana , sconquassata dall ' incursione di Antonio Albanese nei panni di un celebre attore e di Penelope Cruz , in quelli di una prostituta .
L'ultima storia , la più divertente , racconta la caducità dell ' essere celebri , delle assurdità che impregnano questo mondo di luci , flash e lustrini con Roberto Benigni nei panni di Leopoldo Pisanello , onesto lavoratore che da un momento all'altro e soprattutto senza motivo, si ritrova ad essere per qualche tempo un v . i . p .
La trama in sè è simpatica ma poco all 'altezza delle capacità cinematografiche , ironiche ed interpretative dei personaggi , Alec Baldwin tra tutti che viene relegato a fare qualche comparsata nella scenetta di Jack e Sally , come angelo custode del ragazzo in preda a dubbi e ai suoi ormoni impazziti.
Su questo film ne sono state dette di cotte e di crude : gli italiani non hanno l' obiettività di capire la comicità americana di Woody Allen che mostra e ridicolizza alcune nostre manie ; i pregiudizi dei critici che l ' hanno giudicato come un clichè di 111 minuti .
Fatto sta che , pur adorando Woody Allen , le sue battute irriverenti , la recitazione di Benigni , e le immagini di una città spettacolare come Roma , il film non mi ha colpito granchè.
Se dovessi dargli un voto in parole , gli darei un Nì .
D 'altraparte mi viene anche da pensare che se gli italiani sono considerati poco geni perchè non comprendono una comicità estrosa come quella di Woody Allen , perchè devono esserlo per forza gli altri che pendono dalle sue labbra anche quando la sua opera non è geniale come forse ci si aspettava ? !
" Visto che sei in contatto con Freud , fatti ridare i miei soldi ! " - Jerry ( Woody Allen )
Un film di Woody Allen. Cast: Alec Baldwin , Roberto Benigni , Judy Davis , Penelope Cruz .
Ebbene sì , sono stata inghiottita dall' Ikea per circa due mesi.
Dopo infiniti giri , prove divani e letti , trasporto dei mobili e imprecazioni , finalmente la casetta è pronta.
Per anni ho sognato di sedermi sul mio balcone, baciata dai raggi di sole, con una sigaretta in mano, a scrivere di cinema col mio pc, sulla falsa riga di un Baudelaire al femminile, una poetessa dannata che lasciava andare i pensieri sullo schermo nella tranquillità totale del suo piccolo appartamento.
Il sole non c'è e io non fumo ma . . . cacchio, sono sul mio balcone a godermi questo momento. CE L ' HO FATTA ! Ho un mio appartamento in cui dar vita alle mie pazzie artistiche. E ho anche una fantastica collezione di brugole che Ikea gentilmente mi ha consegnato in ogni santissimo pacchettino.
Come per le migliori cerimonie di premiazione , dedico un piccolo spazio all ' uomo più spettacolare e proteico che potessi mai incontrare senza il quale portare per due piani di scale la cucina intera , il letto e dipingere pareti alte 3 metri , sarebbe stato molto più complesso. Non posso rivelarne il nome perchè rischierei il linciaggio ma siccome ne parlo spesso ho deciso di dargli un soprannome : Mister Sgnappao ( che è decisamente più figo del " Big " di Carrie Bradshaw di Sex and the City ! )
L'altra settimana , nella mia prima settimana di ambientazione nella casettina , Mr. Sgnappao ed io abbiamo deciso di andare al cinema a vedere " To Rome with Love "di Woody Allen .
Premetto di adorare la sua ironia e la disconnessione di un filo logico ma questo film supera la sua normale illogicità .
Il film narra di quattro storie di sentimenti e passione , completamente differenti l'una dall'altra.
Ci sono Jack e Sally , una coppia di studenti americani che vivono a Roma e che fanno posto all ' amica di lei , Monica, un ' attrice seducente e provocante .
Hayley è una giovane americana che in vacanza si innamora di un italiano , Michelangelo. A breve i due decidono di capitolare a nozze e di fare le reciproche presentazioni dei genitori (Woody Allen e Judy Davis , genitori americani )
A Roma approda anche una giovane coppia di Pordenone , in cerca di lavoro e fortuna nella capitale italiana , sconquassata dall ' incursione di Antonio Albanese nei panni di un celebre attore e di Penelope Cruz , in quelli di una prostituta .
L'ultima storia , la più divertente , racconta la caducità dell ' essere celebri , delle assurdità che impregnano questo mondo di luci , flash e lustrini con Roberto Benigni nei panni di Leopoldo Pisanello , onesto lavoratore che da un momento all'altro e soprattutto senza motivo, si ritrova ad essere per qualche tempo un v . i . p .
La trama in sè è simpatica ma poco all 'altezza delle capacità cinematografiche , ironiche ed interpretative dei personaggi , Alec Baldwin tra tutti che viene relegato a fare qualche comparsata nella scenetta di Jack e Sally , come angelo custode del ragazzo in preda a dubbi e ai suoi ormoni impazziti.
Su questo film ne sono state dette di cotte e di crude : gli italiani non hanno l' obiettività di capire la comicità americana di Woody Allen che mostra e ridicolizza alcune nostre manie ; i pregiudizi dei critici che l ' hanno giudicato come un clichè di 111 minuti .
Fatto sta che , pur adorando Woody Allen , le sue battute irriverenti , la recitazione di Benigni , e le immagini di una città spettacolare come Roma , il film non mi ha colpito granchè.
Se dovessi dargli un voto in parole , gli darei un Nì .
D 'altraparte mi viene anche da pensare che se gli italiani sono considerati poco geni perchè non comprendono una comicità estrosa come quella di Woody Allen , perchè devono esserlo per forza gli altri che pendono dalle sue labbra anche quando la sua opera non è geniale come forse ci si aspettava ? !
Voto: 6
" Visto che sei in contatto con Freud , fatti ridare i miei soldi ! " - Jerry ( Woody Allen )
Un film di Woody Allen. Cast: Alec Baldwin , Roberto Benigni , Judy Davis , Penelope Cruz .
mercoledì 29 febbraio 2012
. . . Seconda stella a destra . . .
Terzo giorno di reclusione. Il che per me, che amo l'arietta frizzante tra i capelli, il sole ( un pò meno i pollini e i germi di questo maledettissimo periodo ) è tremendo perchè vivo di contatti umani , vivo di gente . E quando non lo faccio divento come una piantina secca .
Equivale a dire : pessimismo e fastidio .
Il tutto aggiunto al fatto che stamattina mi sono bruciata con la pentolina per farmi del thè , intrappato un mignolino del piede o meglio " mellino " nella gamba del tavolo di legno , acceso la tv e trovato uno speciale sul Grande Fratello ( nooooooooooo!!!!) . . . dulcis in fundo , ho intrapreso una lotta di sguardi , di scatti nervosi e di fuggi fuggi con un ragnetto delle dimensioni di un'arachide di cui io , da cuore impavido quale sono , ho una paura sconfinata .
La tachipirina e il thè verde di questi giorni , unitamente alla mia mentalità già di per sè psichedelica mi ha portata a spaparanzarmi davanti alla visione di alcuni film , tutti incentrati su un unico personaggio : Peter Pan.
Sarà che ho sempre avuto la convinzione che fosse estremamente sano conservare un pò di lato infantile anche nella fase adulta (del tipo che leggo ancora Topolino , mi piace andare sull ' altalena , mangiare lo zucchero filato e guardare i cartoni vecchi e nuovi della Disney ) ma io ho sempre amato moltissimo la favola di Peter Pan.
Il primo film è un pò più " drammatico " : Neverland , un sogno per la vita. Il film, del 2004 , diretto da Marc Foster ( per chi non si ricordasse chi è , è il regista di " Apocalipse Now " e " Quantum of Solace " ventiduesimo capitolo sulla interminabile saga di 007 , James Bond ) racconta non tanto la favola di Peter Pan ma come questa venne pensata, scritta e realizzata a teatro.
Trae spunto dalla pièce teatrale di Allan Knee " The who was Peter Pan " e dalla reale storia dello scrittore di Peter Pan , James James Matthew Barrie , scrittore teatrale ( Jhonny Depp ) , che si trova in un periodo particolarmente non baciato dalla fortuna , lavorativamente e affettivamente parlando .
Quando incontra la famiglia Davies , composta da quattro belli e intelligenti ragazzini e dalla loro mamma , Sylvia ( Kate Winslet ) la sua vita cambia completamente .
Nonostante le malelingue e le dicerie sul loro conto, a Barrie la compagnia dell ' intera famiglia e della fantasiosa e attraente Sylvia serve come stimolo per dar vita alla sua fantasia repressa da uno stile di vita monotono e una moglie con una mentalità incasellata in modelli di vita sociali ben precisi che lo costringe a vivere secondo i suoi schemi .
Così , tra giornate trascorse al parco con i piccoli Davies a giocare ai pirati , agli indiani , ad immaginare sirene e bambini sperduti , riesce a dar vita alla storia del ragazzino che non voleva crescere , scappato su un ' isola che non c ' è , seconda stella a destra .
" Finding Neverland " , così è il titolo originale ( molto meglio della traduzione italiana " un sogno per la vita " ) conquista per la sregolatezza dei momenti che il protagonista trascorre con la famiglia Davies , a suon di giochi e fantasie . Messa a paragone con altri suoi film in cui il risultato della sua presenza è stato qualcosa di spettacolare, l'interpretazione di Jhonny Depp non è insuperabile ma sicuramente ottima ; mentre Kate Winslet , bhè . . . io la trovo sempre magnifica.
Il secondo film , lo preferisco al primo . Ha una connotazione un pò meno drammatica e un pò più sognante, fantasiosa , cosa che calza a pennello per la storia di Peter Pan benchè qui si parli del dopo l ' isola che non c ' è : " Hook - Capitan Uncino " ( 1991 ) .
Troviamo infatti un Peter adulto , che ha completamente scordato di essere stato il famoso ragazzo volante , capitano dei bambini sperduti.
Peter Banny ( Robin Williams ) , quarantenne avvoccato di successo , trascura completamente sua moglie e i suoi due figli , per dedicarsi solo al lavoro .
Durante la visita da nonna Wendy , sua madre adottiva , i figli di Peter verranno rapiti dal suo acerrimo nemico, Capitan Uncino ( dall ' inglese Hook ) . Peter , con l'aiuto di una sexy campanellino interpretata da una minuscola Julia Roberts , dovrà cercare di recuperare la memoria , tornando sull ' Isola che non c ' è , riacquistando la capacità di volare , combattere , esultare e riportare a casa i suoi bimbi .
Incredibile e da non sottovalutare la somiglianza tra i reali personaggi di Capitan Uncino e Spugna , così come disegnati nel cartone della Disney del 1953 , e gli attori che li interpretano rispettivamente Dustin Hoffman , alla sua seconda interpretazione in un film basato su questo personaggio ( e qui divino ! ) e Bob Hoskins , meglio noto nei panni dell ' investigatore in " Chi ha incastrato Roger Rabbit ? ".
Il film , rispetto al previsto e alla produzione ( 80 milioni di dollari ) , è stato un pò un flop .
Io non riesco a criticarlo .
In primo a luogo perchè il regista è Steven Spielberg ( applausiiiii ! ! ! ) .
Lui in questi anni di grandiosa carriera , si è acquisito il diritto di essere sempre apprezzato e seguito , almeno dalla sottoscritta . Un pò come " finchè morte non ci separi ", insomma .
In secondo luogo ricordo benissimo la prima volta in cui vidi il film : ero piccolina , eppure durante i titoli di coda mi sentivo carica di energia , di voglia di fare fantasie , di volare .
Quando un film mi lascia così tanto , che sia stato più o meno seguito ai botteghini , a me interessa poco .
Quindi , lasciamoci andare a un bel 8.5 e al trailer originale !
Un film di Steven Spielberg. Con Robin Williams, Dustin Hoffman , Julia Roberts, Bob Hoskins , Maggie Smith .
Equivale a dire : pessimismo e fastidio .
Il tutto aggiunto al fatto che stamattina mi sono bruciata con la pentolina per farmi del thè , intrappato un mignolino del piede o meglio " mellino " nella gamba del tavolo di legno , acceso la tv e trovato uno speciale sul Grande Fratello ( nooooooooooo!!!!) . . . dulcis in fundo , ho intrapreso una lotta di sguardi , di scatti nervosi e di fuggi fuggi con un ragnetto delle dimensioni di un'arachide di cui io , da cuore impavido quale sono , ho una paura sconfinata .
La tachipirina e il thè verde di questi giorni , unitamente alla mia mentalità già di per sè psichedelica mi ha portata a spaparanzarmi davanti alla visione di alcuni film , tutti incentrati su un unico personaggio : Peter Pan.
Sarà che ho sempre avuto la convinzione che fosse estremamente sano conservare un pò di lato infantile anche nella fase adulta (del tipo che leggo ancora Topolino , mi piace andare sull ' altalena , mangiare lo zucchero filato e guardare i cartoni vecchi e nuovi della Disney ) ma io ho sempre amato moltissimo la favola di Peter Pan.
Il primo film è un pò più " drammatico " : Neverland , un sogno per la vita. Il film, del 2004 , diretto da Marc Foster ( per chi non si ricordasse chi è , è il regista di " Apocalipse Now " e " Quantum of Solace " ventiduesimo capitolo sulla interminabile saga di 007 , James Bond ) racconta non tanto la favola di Peter Pan ma come questa venne pensata, scritta e realizzata a teatro.
Trae spunto dalla pièce teatrale di Allan Knee " The who was Peter Pan " e dalla reale storia dello scrittore di Peter Pan , James James Matthew Barrie , scrittore teatrale ( Jhonny Depp ) , che si trova in un periodo particolarmente non baciato dalla fortuna , lavorativamente e affettivamente parlando .
Quando incontra la famiglia Davies , composta da quattro belli e intelligenti ragazzini e dalla loro mamma , Sylvia ( Kate Winslet ) la sua vita cambia completamente .
Nonostante le malelingue e le dicerie sul loro conto, a Barrie la compagnia dell ' intera famiglia e della fantasiosa e attraente Sylvia serve come stimolo per dar vita alla sua fantasia repressa da uno stile di vita monotono e una moglie con una mentalità incasellata in modelli di vita sociali ben precisi che lo costringe a vivere secondo i suoi schemi .
Così , tra giornate trascorse al parco con i piccoli Davies a giocare ai pirati , agli indiani , ad immaginare sirene e bambini sperduti , riesce a dar vita alla storia del ragazzino che non voleva crescere , scappato su un ' isola che non c ' è , seconda stella a destra .
" Finding Neverland " , così è il titolo originale ( molto meglio della traduzione italiana " un sogno per la vita " ) conquista per la sregolatezza dei momenti che il protagonista trascorre con la famiglia Davies , a suon di giochi e fantasie . Messa a paragone con altri suoi film in cui il risultato della sua presenza è stato qualcosa di spettacolare, l'interpretazione di Jhonny Depp non è insuperabile ma sicuramente ottima ; mentre Kate Winslet , bhè . . . io la trovo sempre magnifica.
Voto : 8
Un film di Marc Foster. Con Jhonny Depp, Kate Winslet , Julie Christie , Dustin Hoffman , Nick Roud .
"Quando il primo bambino rise, la sua risata
si infranse in mille e mille piccoli pezzi, che si dispersero
scintillando per tutto il mondo: così nacquero le fate . " ( Peter Davies )
Il secondo film , lo preferisco al primo . Ha una connotazione un pò meno drammatica e un pò più sognante, fantasiosa , cosa che calza a pennello per la storia di Peter Pan benchè qui si parli del dopo l ' isola che non c ' è : " Hook - Capitan Uncino " ( 1991 ) .
Troviamo infatti un Peter adulto , che ha completamente scordato di essere stato il famoso ragazzo volante , capitano dei bambini sperduti.
Peter Banny ( Robin Williams ) , quarantenne avvoccato di successo , trascura completamente sua moglie e i suoi due figli , per dedicarsi solo al lavoro .
Durante la visita da nonna Wendy , sua madre adottiva , i figli di Peter verranno rapiti dal suo acerrimo nemico, Capitan Uncino ( dall ' inglese Hook ) . Peter , con l'aiuto di una sexy campanellino interpretata da una minuscola Julia Roberts , dovrà cercare di recuperare la memoria , tornando sull ' Isola che non c ' è , riacquistando la capacità di volare , combattere , esultare e riportare a casa i suoi bimbi .
Incredibile e da non sottovalutare la somiglianza tra i reali personaggi di Capitan Uncino e Spugna , così come disegnati nel cartone della Disney del 1953 , e gli attori che li interpretano rispettivamente Dustin Hoffman , alla sua seconda interpretazione in un film basato su questo personaggio ( e qui divino ! ) e Bob Hoskins , meglio noto nei panni dell ' investigatore in " Chi ha incastrato Roger Rabbit ? ".
Il film , rispetto al previsto e alla produzione ( 80 milioni di dollari ) , è stato un pò un flop .
Io non riesco a criticarlo .
In primo a luogo perchè il regista è Steven Spielberg ( applausiiiii ! ! ! ) .
Lui in questi anni di grandiosa carriera , si è acquisito il diritto di essere sempre apprezzato e seguito , almeno dalla sottoscritta . Un pò come " finchè morte non ci separi ", insomma .
In secondo luogo ricordo benissimo la prima volta in cui vidi il film : ero piccolina , eppure durante i titoli di coda mi sentivo carica di energia , di voglia di fare fantasie , di volare .
Quando un film mi lascia così tanto , che sia stato più o meno seguito ai botteghini , a me interessa poco .
Quindi , lasciamoci andare a un bel 8.5 e al trailer originale !
Un film di Steven Spielberg. Con Robin Williams, Dustin Hoffman , Julia Roberts, Bob Hoskins , Maggie Smith .
martedì 28 febbraio 2012
... and the ozgar goez du...
Il titolo non è un accidentale tentativo di apparire come originali e moderni.
Sono a casa con la febbre da ben due giorni. Ieri mattina , accoccolata sul divano con la mia calda copertina ( e una marea di kleenex ) , mi sono spupazzata le 6 ore della cerimonia degli Academy Awards 2012, nel momento dell'apertura della prima busta, è stato proprio quello il suono distorto da raffreddore e influenza che mi è uscito: " And the ozgar goez du . . . "
Bando al mio solito umorismo , peggiorato da una condizione malaticcia, a far padrone alla cerimonia degli Oscar, condotti da Billy Crystal ( l ' attore del mio precedente articolo " Harry ti presento Sally " ) quest'anno è stata la Francia con il film " The Artist " che ha vinto ben 5 Oscar per miglior film ; miglior regia grazie al talentuoso regista francese di origini lituane Michel Hazanavicius ; miglior attore protagonista con l'interpretazione assoluta di Jean Dujardin ; miglior colonna sonora e miglior costumi.
Il film, che a vederlo sembra essere un film dell'inizio del 1900, è una pellicola in bianco e nero che ha riportato in auge il fascino e l'importanza del cinema muto.
Singolare che nel giro di due anni siano stati a vincere l'Oscar prima " Il discorso del Re", un film di un re balbuziente con difficoltà ad esprimersi e l'anno successivo un film muto. Entrambi europei.
" Midnight in Paris " ( ancora Francia ! ) di Woody Allen si aggiudica il premio alla miglior sceneggiatura originale.
Nuovo trionfo invece per gli sceneggiatori italiani ( e coniugi ) Dante Ferretti e Franscesca Lo Schiavo che dopo quello per la scenografia e costumi di " The Queen " , hanno portato a casa un altro Oscar per la scenografia del film " Hugo Cabret " di Martin Scorsese ( che ho visto e che non mi ha fatto impazzire . . . sorry Martin ! )
Degno di nota il premio come miglior documentario a " Saving the face " , racconto di un regista pakistano ( Sharmeen Obeid ) che mostra al mondo il dramma delle donne pakistane con il viso sfregiato dall'acido che i mariti gettano sui loro volti .
E forse è questo il premio più significativo. Perchè oltre ad essere un riconoscimento a livello mondiale, ha mostrato a tutti, in un momento in cui si premiava la finzione , una tremenda realtà, costringendo tutti per un attimo, a riportare i piedi a terra e a ricordarci che nel mondo accadono cose ignobili che nessuno mai dovrebbe vivere.
L'ultimo mio plauso và a un'attrice che adoro con tutta la mia anima : Meryl Streep.
Con ben 14 nomination nell'arco di tutta la sua carriera artistica, 3 Oscar vinti per "Kramer contro Kramer" , " La scelta di Sophie " e quest'anno " The Iron Lady " , la pellicola sull'intramontabile dama di ferro primo ministro britannico , Margaret Tatcher .
Si è presentata sul palco commossa, con uno stile quasi da antidiva, semplice, con le sue rughette e la sua insuperabile simpatia.
In tutto questo giro di premiazioni di film europei e non , l' Italia forse dovrebbe fare una riflessione.
Basta con film comici - idioti. Non abbiamo bisogno di mettere in mostra belle donne con tette e tutto di fuori per essere comici , nè rappresentare storie banali di matrimoni finiti male e tradimenti.
Basta con i film sulla mafia. Lo sappiamo che c'è. E cheppalle.
Basta con rievocazioni storiche. Sappiamo anche che qui c'è stata la guerra. Benigni ne ha dato un bellissimo esempio con la sua " La vita è bella " che non si potrà più emulare e avrebbe potuto così ( oltretutto vincendo un Oscar ! ) segnare la fine di un triste capitolo italiano.
Ora bisognerebbe riuscire a riaprirne un altro, puntando di più sulla fantasia.
E se l' Italia è il paese delle donne, mafia e pizza e sui primi due ne abbiamo i cosiddetti pieni di veder dei film, bhè allora che qualche esilarante sceneggiatore si inventi un bel film sulla pizza ! Almeno sarebbe qualcosa di nuovo, e succulento.
Quindi . . . non ci rimane che aspettare gli Oscar 2013 !
Sono a casa con la febbre da ben due giorni. Ieri mattina , accoccolata sul divano con la mia calda copertina ( e una marea di kleenex ) , mi sono spupazzata le 6 ore della cerimonia degli Academy Awards 2012, nel momento dell'apertura della prima busta, è stato proprio quello il suono distorto da raffreddore e influenza che mi è uscito: " And the ozgar goez du . . . "
Bando al mio solito umorismo , peggiorato da una condizione malaticcia, a far padrone alla cerimonia degli Oscar, condotti da Billy Crystal ( l ' attore del mio precedente articolo " Harry ti presento Sally " ) quest'anno è stata la Francia con il film " The Artist " che ha vinto ben 5 Oscar per miglior film ; miglior regia grazie al talentuoso regista francese di origini lituane Michel Hazanavicius ; miglior attore protagonista con l'interpretazione assoluta di Jean Dujardin ; miglior colonna sonora e miglior costumi.
Il film, che a vederlo sembra essere un film dell'inizio del 1900, è una pellicola in bianco e nero che ha riportato in auge il fascino e l'importanza del cinema muto.
Singolare che nel giro di due anni siano stati a vincere l'Oscar prima " Il discorso del Re", un film di un re balbuziente con difficoltà ad esprimersi e l'anno successivo un film muto. Entrambi europei.
" Midnight in Paris " ( ancora Francia ! ) di Woody Allen si aggiudica il premio alla miglior sceneggiatura originale.
Nuovo trionfo invece per gli sceneggiatori italiani ( e coniugi ) Dante Ferretti e Franscesca Lo Schiavo che dopo quello per la scenografia e costumi di " The Queen " , hanno portato a casa un altro Oscar per la scenografia del film " Hugo Cabret " di Martin Scorsese ( che ho visto e che non mi ha fatto impazzire . . . sorry Martin ! )
Degno di nota il premio come miglior documentario a " Saving the face " , racconto di un regista pakistano ( Sharmeen Obeid ) che mostra al mondo il dramma delle donne pakistane con il viso sfregiato dall'acido che i mariti gettano sui loro volti .
E forse è questo il premio più significativo. Perchè oltre ad essere un riconoscimento a livello mondiale, ha mostrato a tutti, in un momento in cui si premiava la finzione , una tremenda realtà, costringendo tutti per un attimo, a riportare i piedi a terra e a ricordarci che nel mondo accadono cose ignobili che nessuno mai dovrebbe vivere.
L'ultimo mio plauso và a un'attrice che adoro con tutta la mia anima : Meryl Streep.
Con ben 14 nomination nell'arco di tutta la sua carriera artistica, 3 Oscar vinti per "Kramer contro Kramer" , " La scelta di Sophie " e quest'anno " The Iron Lady " , la pellicola sull'intramontabile dama di ferro primo ministro britannico , Margaret Tatcher .
Si è presentata sul palco commossa, con uno stile quasi da antidiva, semplice, con le sue rughette e la sua insuperabile simpatia.
In tutto questo giro di premiazioni di film europei e non , l' Italia forse dovrebbe fare una riflessione.
Basta con film comici - idioti. Non abbiamo bisogno di mettere in mostra belle donne con tette e tutto di fuori per essere comici , nè rappresentare storie banali di matrimoni finiti male e tradimenti.
Basta con i film sulla mafia. Lo sappiamo che c'è. E cheppalle.
Basta con rievocazioni storiche. Sappiamo anche che qui c'è stata la guerra. Benigni ne ha dato un bellissimo esempio con la sua " La vita è bella " che non si potrà più emulare e avrebbe potuto così ( oltretutto vincendo un Oscar ! ) segnare la fine di un triste capitolo italiano.
Ora bisognerebbe riuscire a riaprirne un altro, puntando di più sulla fantasia.
E se l' Italia è il paese delle donne, mafia e pizza e sui primi due ne abbiamo i cosiddetti pieni di veder dei film, bhè allora che qualche esilarante sceneggiatore si inventi un bel film sulla pizza ! Almeno sarebbe qualcosa di nuovo, e succulento.
Quindi . . . non ci rimane che aspettare gli Oscar 2013 !
That's all folks!
Etichette:
Dante Ferretti,
Hugo Cabret,
Meryl Streep,
The artist
mercoledì 15 febbraio 2012
Piacere: insonnia !
Mi metto a letto, stanca morta dopo la stressante giornata lavorativa con i postumi di una semi-incazzatura perchè la squadra di basket per cui tifo ha nuovamente perso, convinta che non appena toccherò il cuscino, cadrò in un sonno profondo fino al triste suono della sveglia mattutina.
Invece, gli occhi spalancati come quelli di un gufo notturno, a fissare il soffitto. Accidenti. Detesto questi momenti quando senti che il fisico ha realmente un gran bisogno di riposarsi ma il tuo cervello no, deve fare il bastian contrario! Conosco 3 semplici metodi che mi agevolano un sonno profondo: 1- lettura 2-sesso 3-scrivere . Quindi, 3: scrivere. AHIMè ! :-D
E poi mi viene in mente un ultimo e quarto metodo: accendere la tv in cerca di qualche canale che trasmetta qualcosa di noiosissimo . . . non so, un documentario sulla vita riproduttiva delle formiche alate (cit. L.M.), un'intervista al creatore di Hello Kitty o . . . ringraziare ogni tanto di avere un abbonamento al pacchetto cinema e che in in quell'esatto momento in cui gli occhi si stanno socchiudendo . . . Harry ti presento Sally.
Ma quanto adoro questo film ? ? ! Mi diverte, mi rilassa, mi fa riflettere e crescere ogni volta che lo rivedo!
La trama in sè non spicca per originalità ma grazie all'interpretazione di Billy Crystal (Harry) e Meg Ryan (Sally), questo è diventato uno dei film comico-romantici più apprezzati del panorama cinematografico internazionale.
Nel giro di una decina d'anni Harry e Sally si conoscono e si incontrano per tre volte. In tutte le occasioni Harry, che non crede nell'amicizia tra uomo e donna, ci prova platealmente con la bella bionda Sally . . . ma i suoi tentativi di conquista per un motivo o per un altro, non vanno mai a buon fine. Finchè i due non diventano davvero amici. Migliori amici. E poi, inevitabilmente, più che amici.
Sarà poi difficile per entrambi capire cosa si cela sotto la loro amicizia e imparare a gestire il rapporto.
Questo film è il tipico caso di commedia romantica degli anni '80 che a differenza di altre, tende a non scadere mai troppo nel banale romanticismo. Certo, c'è quel pizzico di "la vie en rose" ma anche irriverenza, cinismo e verità. Come non scordare la scena in cui Sally dimostra ad Harry che le donne fingono con grande maestria di raggiungere l'orgasmo, simulandone uno nel mezzo di un ristorante, sotto gli occhi di tutti. E la battuta successiva della donna accanto al loro tavolo che chiama il cameriere e chiede : "Mi porti quello che ha ordinato la signorina".
Sarà che mi ci rivedo un pò in lei . . . nello stesso modo con ferite e sbagli da lasciarsi alle spalle, e la voglia di capire che l'amore non fa schifo, non è per gli "sfigati" e , soprattutto, che è necessario ed è bello lasciarsi di nuovo andare con qualcuno che si ama. E che ricambia (ovvio!:-D)
Trovo, poi, geniale la realizzazione degli intermezzi tra una scena e l'altra dedicati alle interviste di giovani, strambe e vecchie coppie su come è iniziato il loro amore.
Insomma, non tutte le storie d'amore vanno a buon fine. Ma meno male che ci sono i film.
Voto: 7 , 5
Godetevi la scena qui sotto . . . (indovinata scelta di parole, haha! ) e . . .
Buonanotte! :-)
Invece, gli occhi spalancati come quelli di un gufo notturno, a fissare il soffitto. Accidenti. Detesto questi momenti quando senti che il fisico ha realmente un gran bisogno di riposarsi ma il tuo cervello no, deve fare il bastian contrario! Conosco 3 semplici metodi che mi agevolano un sonno profondo: 1- lettura 2-sesso 3-scrivere . Quindi, 3: scrivere. AHIMè ! :-D
E poi mi viene in mente un ultimo e quarto metodo: accendere la tv in cerca di qualche canale che trasmetta qualcosa di noiosissimo . . . non so, un documentario sulla vita riproduttiva delle formiche alate (cit. L.M.), un'intervista al creatore di Hello Kitty o . . . ringraziare ogni tanto di avere un abbonamento al pacchetto cinema e che in in quell'esatto momento in cui gli occhi si stanno socchiudendo . . . Harry ti presento Sally.
Ma quanto adoro questo film ? ? ! Mi diverte, mi rilassa, mi fa riflettere e crescere ogni volta che lo rivedo!
La trama in sè non spicca per originalità ma grazie all'interpretazione di Billy Crystal (Harry) e Meg Ryan (Sally), questo è diventato uno dei film comico-romantici più apprezzati del panorama cinematografico internazionale.
Nel giro di una decina d'anni Harry e Sally si conoscono e si incontrano per tre volte. In tutte le occasioni Harry, che non crede nell'amicizia tra uomo e donna, ci prova platealmente con la bella bionda Sally . . . ma i suoi tentativi di conquista per un motivo o per un altro, non vanno mai a buon fine. Finchè i due non diventano davvero amici. Migliori amici. E poi, inevitabilmente, più che amici.
Sarà poi difficile per entrambi capire cosa si cela sotto la loro amicizia e imparare a gestire il rapporto.
Questo film è il tipico caso di commedia romantica degli anni '80 che a differenza di altre, tende a non scadere mai troppo nel banale romanticismo. Certo, c'è quel pizzico di "la vie en rose" ma anche irriverenza, cinismo e verità. Come non scordare la scena in cui Sally dimostra ad Harry che le donne fingono con grande maestria di raggiungere l'orgasmo, simulandone uno nel mezzo di un ristorante, sotto gli occhi di tutti. E la battuta successiva della donna accanto al loro tavolo che chiama il cameriere e chiede : "Mi porti quello che ha ordinato la signorina".
Sarà che mi ci rivedo un pò in lei . . . nello stesso modo con ferite e sbagli da lasciarsi alle spalle, e la voglia di capire che l'amore non fa schifo, non è per gli "sfigati" e , soprattutto, che è necessario ed è bello lasciarsi di nuovo andare con qualcuno che si ama. E che ricambia (ovvio!:-D)
Trovo, poi, geniale la realizzazione degli intermezzi tra una scena e l'altra dedicati alle interviste di giovani, strambe e vecchie coppie su come è iniziato il loro amore.
Insomma, non tutte le storie d'amore vanno a buon fine. Ma meno male che ci sono i film.
Voto: 7 , 5
Godetevi la scena qui sotto . . . (indovinata scelta di parole, haha! ) e . . .
Buonanotte! :-)
"è che quando decidi che vuoi passare il resto della tua vita con
qualcuno speri che il resto della tua vita cominci il prima possibile" - Harry -
Harry ti presento Sally (1989) : di Rob Reiner. Con Meg Ryan, Billy Crystal, Carrie Fisher, Bruno Kirby, Lisa Jane Persky.
|
Etichette:
Billy Crystal,
commedia romantica.,
Harry ti presento Sally,
Meg Ryan
lunedì 13 febbraio 2012
Serata romana
..Sono vivaaaaa!!
Mi sono solo lasciata sommergere da mille pensieri-impegni-progetti e sono stata destata da un attento lettore che mi ha ricordato che non pubblicavo da un pò (...sarà mica stato in panico da mancanza di titoli di film??!! ;-D).
Non che sia cambiato molto in questi giorni di mia assenza, a parte un paio di scivoloni plateali sulla coltre di ghiaccio che ancora ricopre tristemente il terreno e il "progettino" di cercare casa. Ohssì!! Già me la vedo con la camera da letto trasformata in zona sala cinematografica, dolby surround, poltroncine rosse, porta bibita, proiettore e macchina pop-corn professionale. Tutto ciò incastrato in un monolocale. Ovvio. A-haaa...
Stasera tornando a casa dopo il lavoro, in macchina, la mia mente ha passato in rassegna la partita della Roma (. . .bah, chissà perchè ! ! :-D )- Roma - capitale italiana del cinema - film - attore romano che adoro: Alberto Sordi ! ! !
Voilà . . .eccole . . . le migliori scene de "Il marchese del Grillo" si proiettano automaticamente sul finestrino della mia piccola vettura tutta gelata e mi fanno ridere esattamente come la prima volta in cui ho visto il film.
Dedichiamo quindi la serata a rendere omaggio a questo attore di proporzioni galattiche che ha fatto divertire generazioni intere di italiani. E qualcosa mi dice che appena qualcuno avrà occasione di leggere questo pezzo "romano" , mi farà virtualmente scoccare un bacio :-)
"Il marchese del Grillo" è un film nientepopodimenoche del regista-maestro Mario Monicelli, scomparso nel 2010.
Il film è ambientato nella Roma del 1800, che vive sotto la minaccia delle incursioni napoleoniche. Il marchese Onofrio del Grillo ( Alberto Sordi ), è una guardia nobile dello stato papale che vive nel lusso, nell'ozio totale, e si nutre di bettole e scherzi.
La sua vita trascorre tranquilla e spensierata in una presa in giro nei confronti di servi, papi, mendicanti (indimenticabile la scena con la vecchia "strega" di cui posterò un video alla fine ! ) finchè, anche qui, si intrufola l'amore: una bella e giovane attrice, che lo scombussola a tal punto da iniziare a fargli pensare di lasciare la sua amata Roma per Parigi.
Nel frattempo però Napoleone riesce a invadere Roma e ad entrare nello Stato Pontificio . . .
Monicelli prende ispirazione da una figura aristocratica realmente esistita per beffeggiare, senza mai cadere nel banale e nell'offensivo, le caste privilegiate dell'epoca. Tante sono ancora le domande su chi fosse in realtà il marchese; certo è che la famiglia del Grillo, all'inizio del XIX secolo, era una delle più importanti della capitale tant'è che esiste ancora una via a loro intitolata, che si trova proprio a ridosso dei fori imperiali, tra il Quirinale e Via Cavour.
Degna di nota l'interpretazione di Paolo Stoppa che veste i panni di Pio VII e i momenti canori di Alberto Sordi, che sottolineano la connotazione goliardica e buffa del film.
Con film comici di questo genere c'è davvero di andar fieri del nostro cinema italiano . . . cosa che ahimè non si può altrettanto dire per la generazione del "Natale a . . ." ma come diceva un mio lontano antenato latino : de gustibus . . . oppure, detta alla maniera più recente ( e a me più vicina ) del marchese del Grillo :
" Me dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo ! "
Il Marchese del Grillo ( 1981 ) : di Mario Monicelli. Con Alberto Sordi , Caroline Berg, Andrea Bevilacqua , Flavio Bucci , Giorgio Gobbi.
Mi sono solo lasciata sommergere da mille pensieri-impegni-progetti e sono stata destata da un attento lettore che mi ha ricordato che non pubblicavo da un pò (...sarà mica stato in panico da mancanza di titoli di film??!! ;-D).
Non che sia cambiato molto in questi giorni di mia assenza, a parte un paio di scivoloni plateali sulla coltre di ghiaccio che ancora ricopre tristemente il terreno e il "progettino" di cercare casa. Ohssì!! Già me la vedo con la camera da letto trasformata in zona sala cinematografica, dolby surround, poltroncine rosse, porta bibita, proiettore e macchina pop-corn professionale. Tutto ciò incastrato in un monolocale. Ovvio. A-haaa...
Stasera tornando a casa dopo il lavoro, in macchina, la mia mente ha passato in rassegna la partita della Roma (. . .bah, chissà perchè ! ! :-D )- Roma - capitale italiana del cinema - film - attore romano che adoro: Alberto Sordi ! ! !
Voilà . . .eccole . . . le migliori scene de "Il marchese del Grillo" si proiettano automaticamente sul finestrino della mia piccola vettura tutta gelata e mi fanno ridere esattamente come la prima volta in cui ho visto il film.
Dedichiamo quindi la serata a rendere omaggio a questo attore di proporzioni galattiche che ha fatto divertire generazioni intere di italiani. E qualcosa mi dice che appena qualcuno avrà occasione di leggere questo pezzo "romano" , mi farà virtualmente scoccare un bacio :-)
"Il marchese del Grillo" è un film nientepopodimenoche del regista-maestro Mario Monicelli, scomparso nel 2010.
Il film è ambientato nella Roma del 1800, che vive sotto la minaccia delle incursioni napoleoniche. Il marchese Onofrio del Grillo ( Alberto Sordi ), è una guardia nobile dello stato papale che vive nel lusso, nell'ozio totale, e si nutre di bettole e scherzi.
La sua vita trascorre tranquilla e spensierata in una presa in giro nei confronti di servi, papi, mendicanti (indimenticabile la scena con la vecchia "strega" di cui posterò un video alla fine ! ) finchè, anche qui, si intrufola l'amore: una bella e giovane attrice, che lo scombussola a tal punto da iniziare a fargli pensare di lasciare la sua amata Roma per Parigi.
Nel frattempo però Napoleone riesce a invadere Roma e ad entrare nello Stato Pontificio . . .
Monicelli prende ispirazione da una figura aristocratica realmente esistita per beffeggiare, senza mai cadere nel banale e nell'offensivo, le caste privilegiate dell'epoca. Tante sono ancora le domande su chi fosse in realtà il marchese; certo è che la famiglia del Grillo, all'inizio del XIX secolo, era una delle più importanti della capitale tant'è che esiste ancora una via a loro intitolata, che si trova proprio a ridosso dei fori imperiali, tra il Quirinale e Via Cavour.
Degna di nota l'interpretazione di Paolo Stoppa che veste i panni di Pio VII e i momenti canori di Alberto Sordi, che sottolineano la connotazione goliardica e buffa del film.
Con film comici di questo genere c'è davvero di andar fieri del nostro cinema italiano . . . cosa che ahimè non si può altrettanto dire per la generazione del "Natale a . . ." ma come diceva un mio lontano antenato latino : de gustibus . . . oppure, detta alla maniera più recente ( e a me più vicina ) del marchese del Grillo :
" Me dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo ! "
Voto: 8,5
Il Marchese del Grillo ( 1981 ) : di Mario Monicelli. Con Alberto Sordi , Caroline Berg, Andrea Bevilacqua , Flavio Bucci , Giorgio Gobbi.
lunedì 30 gennaio 2012
Prima neve. Non lo dico con entusiasmo perchè a costo di risultare impopolare e fredda (buahaha . . battutona . . ): io odio la neve! Un pò perchè patisco il freddo come un barboncino senza pelo tosato in dicembre, un pò perchè state sicuri che se in un raggio di dieci chilometri ci fosse anche una sola lastra di ghiaccio. . .beh, quella la beccherei io in pieno facendo un volo di tre chilometri!
Freddo e neve a parte, oggi mi sono alzata romantica. Innamorata come non mai, più che altro. Sono allora andata a ripescare un film del 2001, a cui sono legatissima per via della mia passione per i musical (e per la Francia! ): Moulin Rouge.
Parigi, 1900.
Satine (Nicole Kidman) è la cortigiana più bella e desiderata del Moulin Rouge, sempre pronta in modo distaccato e cinico a vendersi al miglior offerente. Fin quando non incontra Christian (Ewan Mc Gregor), un giovane e romantico scrittore che si innamora perdutamente di lei.
Come in ogni struggente storia d'amore che si rispetti, tra i due si intrufola la figura del duca di Monroth (Richard Roxburgh), che promette alla bella ballerina di can can di farla diventare una famosa attrice e di rinnovare tutto il locale del Moulin Rouge, in cambio del suo amore.
Vincitore di 3 Premi Oscar e 3 Golden Globes per le categorie di miglior scenografia, miglior costumi, miglior attrice, miglior colonna sonora.
Moulin Rouge è il classico film che spacca la sala cinematografica in due: chi lo ama, chi lo odia.
Rappresenta una delle più classiche storie d'amore in un modo totalmente moderno e per questo a tratti difficile da comprendere.
La definizione di film "romantico-psichedelico" gli calza a pennello. Il regista Baz Luhrmann (Romeo+Giulietta di William Shakespeare) riesce a dar vita a una storia romantica, struggente, alternata da momenti di passione e di totale sradicata ilarità che lasciano un senso quasi di disorientamento e fascino nello spettatore. E forse è anche questo il successo di Moulin Rouge: l'aver catturato l'attenzione e l'affetto di coloro che normalmente rifiutano il concetto di amore, dedizione e fantasia, definendo ogni genere di film "romantico" per antonomasia, in patetico.
Grandissima, anzi enorme, l'interpretazione dei due protagonisti che oltre a caricare di passione e di pathos le figure di Satine e Christian, si destreggiano come non mai negli intramezzi musicali.
Siamo così tenuti ad ascoltare delle cover di canzoni come "Diamonds are a girl's best friend" (Marylin Monroe), "Material Girl" (Madonna), "Show must go on" (Queen), "My song" (Elton John) e tante altre. . .
Voto: 9 (e qui il romanticismo trionfa! !
Anche oggi termino con una frase del film, una delle più belle che a parer mio siano mai state pronunciate in movie di questo genere.
"La cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare" - Toulouse Lautrec -
Moulin Rouge (2001): di Baz Luhrmann. Con Nicole Kidman, Ewan Mc Gregor, John Leguizamo, Jim Broadbent, Richardh Roxburgh.
Freddo e neve a parte, oggi mi sono alzata romantica. Innamorata come non mai, più che altro. Sono allora andata a ripescare un film del 2001, a cui sono legatissima per via della mia passione per i musical (e per la Francia! ): Moulin Rouge.
Parigi, 1900.
Satine (Nicole Kidman) è la cortigiana più bella e desiderata del Moulin Rouge, sempre pronta in modo distaccato e cinico a vendersi al miglior offerente. Fin quando non incontra Christian (Ewan Mc Gregor), un giovane e romantico scrittore che si innamora perdutamente di lei.
Come in ogni struggente storia d'amore che si rispetti, tra i due si intrufola la figura del duca di Monroth (Richard Roxburgh), che promette alla bella ballerina di can can di farla diventare una famosa attrice e di rinnovare tutto il locale del Moulin Rouge, in cambio del suo amore.
Vincitore di 3 Premi Oscar e 3 Golden Globes per le categorie di miglior scenografia, miglior costumi, miglior attrice, miglior colonna sonora.
Moulin Rouge è il classico film che spacca la sala cinematografica in due: chi lo ama, chi lo odia.
Rappresenta una delle più classiche storie d'amore in un modo totalmente moderno e per questo a tratti difficile da comprendere.
La definizione di film "romantico-psichedelico" gli calza a pennello. Il regista Baz Luhrmann (Romeo+Giulietta di William Shakespeare) riesce a dar vita a una storia romantica, struggente, alternata da momenti di passione e di totale sradicata ilarità che lasciano un senso quasi di disorientamento e fascino nello spettatore. E forse è anche questo il successo di Moulin Rouge: l'aver catturato l'attenzione e l'affetto di coloro che normalmente rifiutano il concetto di amore, dedizione e fantasia, definendo ogni genere di film "romantico" per antonomasia, in patetico.
Grandissima, anzi enorme, l'interpretazione dei due protagonisti che oltre a caricare di passione e di pathos le figure di Satine e Christian, si destreggiano come non mai negli intramezzi musicali.
Siamo così tenuti ad ascoltare delle cover di canzoni come "Diamonds are a girl's best friend" (Marylin Monroe), "Material Girl" (Madonna), "Show must go on" (Queen), "My song" (Elton John) e tante altre. . .
Voto: 9 (e qui il romanticismo trionfa! !
Anche oggi termino con una frase del film, una delle più belle che a parer mio siano mai state pronunciate in movie di questo genere.
"La cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare" - Toulouse Lautrec -
Moulin Rouge (2001): di Baz Luhrmann. Con Nicole Kidman, Ewan Mc Gregor, John Leguizamo, Jim Broadbent, Richardh Roxburgh.
giovedì 26 gennaio 2012
Pronti. . . Twister e via!!!
Cominciamo subito con un film movimentato.
Probabilmente avrete già sentito nominare "Twister" (1996) ma non tutti l'avranno visto. Ebbene, io credo di averne consumato il caro e vecchio VHS. Twister è stato il mio film preferito per anni; i fenomeni naturali come i tornadi mi hanno sempre spaventata e affascinata al tempo stesso e questo è uno di quei film piacevoli da mettere su la domenica pomeriggio di sottofondo o quando si ha la voglia di rilassarsi davanti alla tv, senza impegnare troppo la testa in qualcosa di ancora mai visto.
Twister è la storia di Jo, cacciatrice di uragani e Bill, ex cacciatore di uragani e poi metereologo. I due, ex coniugi alle porte del divorzio, si ritrovano per formalizzare su carta bianca la loro separazione. Bill e Jo dovranno mettere da parte le loro controversie e posticipare la firma sui documenti legali per inseguire un Twister, un tremendo tornado di forza F5 che in quel periodo devasta lo stato dell'Iowa e dell'Oklahoma.
Nonostante le ottime interpretazioni di Helen Hunt, Bill Paxton e Philip Seymour Hoffman (che qui fa la parte dello scemo. . .e pensare che solo nove anni dopo avrebbe vinto l'Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione di Truman Capote nel film "Truman Capote- A sangue freddo" !!), il protagonista del film è senza ombra di dubbio il tornado stesso, rappresentato da effetti speciali a dir poco spettacolari (tra tutti i film sui tornado, il migliore che abbia mai visto!). Inseguimenti mozzafiato con jeep dietro ai tremendi coni d'aria in movimento che distruggono tutto ciò che trovano sul proprio cammino, nozioni di scienza-fantascienza, passiamogli anche qualche scena un pò pacchiana come quella in cui Jo osserva sbalordita due bovini trasportati in aria dalle correnti di due tornado gemelli e commenta "Mucca . . . Un'altra mucca"; tra una scena catastrofica e l'altra, ben vengano questi momenti irriverenti!!
Diretto dal regista olandese Jan de Bont (il regista di "Tomb Raider: La culla della vita" e l'horror "Haunting-Presenze" per intenderci), candidato con ben 8 nomination per le categorie miglior sonoro e migliori effetti speciali, ahimè. . . non ha vinto nemmeno un Oscar. Ma lo consiglio caldamente a tutti gli amanti di film catastrofici.
Vi lascio con una frase tratta proprio da "Twister":
"Non l'hai mai visto mancare una casa, mancare l'altra e poi puntare verso di te." - Jo-
Voto: 7,5
Probabilmente avrete già sentito nominare "Twister" (1996) ma non tutti l'avranno visto. Ebbene, io credo di averne consumato il caro e vecchio VHS. Twister è stato il mio film preferito per anni; i fenomeni naturali come i tornadi mi hanno sempre spaventata e affascinata al tempo stesso e questo è uno di quei film piacevoli da mettere su la domenica pomeriggio di sottofondo o quando si ha la voglia di rilassarsi davanti alla tv, senza impegnare troppo la testa in qualcosa di ancora mai visto.
Twister è la storia di Jo, cacciatrice di uragani e Bill, ex cacciatore di uragani e poi metereologo. I due, ex coniugi alle porte del divorzio, si ritrovano per formalizzare su carta bianca la loro separazione. Bill e Jo dovranno mettere da parte le loro controversie e posticipare la firma sui documenti legali per inseguire un Twister, un tremendo tornado di forza F5 che in quel periodo devasta lo stato dell'Iowa e dell'Oklahoma.
Nonostante le ottime interpretazioni di Helen Hunt, Bill Paxton e Philip Seymour Hoffman (che qui fa la parte dello scemo. . .e pensare che solo nove anni dopo avrebbe vinto l'Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione di Truman Capote nel film "Truman Capote- A sangue freddo" !!), il protagonista del film è senza ombra di dubbio il tornado stesso, rappresentato da effetti speciali a dir poco spettacolari (tra tutti i film sui tornado, il migliore che abbia mai visto!). Inseguimenti mozzafiato con jeep dietro ai tremendi coni d'aria in movimento che distruggono tutto ciò che trovano sul proprio cammino, nozioni di scienza-fantascienza, passiamogli anche qualche scena un pò pacchiana come quella in cui Jo osserva sbalordita due bovini trasportati in aria dalle correnti di due tornado gemelli e commenta "Mucca . . . Un'altra mucca"; tra una scena catastrofica e l'altra, ben vengano questi momenti irriverenti!!
Diretto dal regista olandese Jan de Bont (il regista di "Tomb Raider: La culla della vita" e l'horror "Haunting-Presenze" per intenderci), candidato con ben 8 nomination per le categorie miglior sonoro e migliori effetti speciali, ahimè. . . non ha vinto nemmeno un Oscar. Ma lo consiglio caldamente a tutti gli amanti di film catastrofici.
Vi lascio con una frase tratta proprio da "Twister":
"Non l'hai mai visto mancare una casa, mancare l'altra e poi puntare verso di te." - Jo-
Voto: 7,5
CAST
(USA 1996): di Jan de Bont. Con Jami Gertz, Helen Hunt, Bill Paxton, Cary Elwes, Philip Seymour Hoffman.
Etichette:
Bill Paxton,
film catastrofici,
Helen Hunt,
Jan de Bont.,
Philip Seymour Hoffman,
tornado,
twister
mercoledì 25 gennaio 2012
Sembra facile iniziare a scrivere il primo post del proprio blog, poi visualizzi la finestra per scrivere il testo e BAM: ecco,il blocco dello scrittore! Già???!!! No. . .no. . . è solo il primo impatto.
L'idea di aprirne uno è nata per caso durante una colazione con Alice, la mia migliore amica, che ha avuto la pazza idea di inziare a recensire le colazioni nei bar.
Io, che adoro fare colazione al bar (quando il portafoglio lo concede!), ho due passioni ancora più grandi: scrivere e il cinema.
Ricordo che da piccola dopo cena, passavo ore a ritagliare una famosa rivista italiana di cinema, ad incollare le fotografie su fogli per quaderni ad anelli e realizzare così delle specie di schede di film. Dopo anni, sono arrivata ad avere uno schedario di due quadernoni ad anelli e quasi 400 film . . . robe da matti . . . ! :-)
Quindi eccomi qui, un pò più grandicella, a sfruttare internet per continuare il mio "lavoro". Questo blog non ha la pretesa di diventare un luogo di recensioni professionali, anzi. Sarà solo un piccolo "frame", un momento, in cui condividere le emozioni, le delusioni di un film, le novità, i ricordi legati ad esso.
Ma ora basta parlare. . . Sssh, inizia il film!
L'idea di aprirne uno è nata per caso durante una colazione con Alice, la mia migliore amica, che ha avuto la pazza idea di inziare a recensire le colazioni nei bar.
Io, che adoro fare colazione al bar (quando il portafoglio lo concede!), ho due passioni ancora più grandi: scrivere e il cinema.
Ricordo che da piccola dopo cena, passavo ore a ritagliare una famosa rivista italiana di cinema, ad incollare le fotografie su fogli per quaderni ad anelli e realizzare così delle specie di schede di film. Dopo anni, sono arrivata ad avere uno schedario di due quadernoni ad anelli e quasi 400 film . . . robe da matti . . . ! :-)
Quindi eccomi qui, un pò più grandicella, a sfruttare internet per continuare il mio "lavoro". Questo blog non ha la pretesa di diventare un luogo di recensioni professionali, anzi. Sarà solo un piccolo "frame", un momento, in cui condividere le emozioni, le delusioni di un film, le novità, i ricordi legati ad esso.
Ma ora basta parlare. . . Sssh, inizia il film!
Iscriviti a:
Post (Atom)